lunedì 12 aprile 2010

Per diffondere un gioco bisogna giocarlo


Stavo leggendo un intervento di Vault Keeper nel suo blog ( http://addsecondaedizione.blogspot.com/2010/04/un-terreno-non-fertile.html ). Man mano che gli rispondevo mi sono reso conto che sarebbe venuto fuori un post chilometrico, e così ho deciso di ripiegare qui. Vault Keeper lamentava il fatto che Advanced Dungeons & Dragons si è diffuso pochissimo nel nostro Paese anche a causa delle tardive traduzioni.
E' vero, ed è un fatto innegabile che l'Advanced sia stato tradotto alla fine degli anni '90, quasi in concomitanza con l'uscita del nuovo D&D 3.0.
Questo ha senz'altro fermato la diffusione del vecchio gioco: perché comprarlo quando c'era la nuova versione di D&D già in circolazione? Ormai si sapeva che non si sarebbe più prodotto materiale per AD&D. Cosa, questa, che personalmente ritengo ininfluente. Ho sempre preferito costruire da me le mie ambientazioni e scrivere di mio pugno le mie avventure: il materiale scritto da altri mi interessa molto poco (eccezion fatta per alcuni vecchi classici intramontabili come La Città Perduta di Tom Moldvay, il Tempio del Male Elementale di Gary Gygax e pochi altri).
E' altresì vero che anche fra noi "anziani" (sarebbe più educato ed elegante dire "veterani", ma in fin dei conti io parlo per la generazione degli anni '70, i quarantenni -o quasi- di oggi) IL gioco per antonomasia è il D&D "Scatola Rossa".

Ricordo dei lunghi pomeriggi di quasi estate, a Roma. Che caldo. Dopo la scuola, alle 3 del pomeriggio, ci riunivamo tutti assieme e si iniziava a giocare. La mia scatola rossa campeggiava sul tavolo e si giocava solo con i miei dadi...ero l'unico ad avere il gioco (anche se in seguito tutti comprarono la loro edizione ed ebbero i loro dadi). Mentre fuori il sole, il sonnacchioso silenzio del pomeriggio e il canto delle cicale la facevano da padroni, noi ci aggiravamo per i corridoi del Palazzo del Caos, inseguiti da un'orda di goblin. Beh, dovrei dire che "loro" si aggiravano, ma io mi sento sempre parte integrante delle avventure che scrivo e che arbitro.
A quei tempi eravamo noi i ragazzini brufolosi. Eravamo noi i "bimbominchia" di turno. Quante volte mi sono sentito dire: "Ma che state a fare chiusi dentro casa? Uscite, fuori c'è il sole!"

Il nostro gioco era incomprensibile agli occhi dei "grandi".

Nella gloria dei nostri sedici anni, pensavamo che dopo i 36 livelli di D&D si sarebbe passati all'Advanced. Come se L'Advanced fosse un'estensione del nostro gioco. Come se, attraverso l'Advanced il gioco non dovesse mai finire. L'Advanced era già diventato un mito. Circolavano voci misteriose sul fatto che fosse un gioco difficilissimo, che fino a che non si fosse stati in condizione di padroneggiare i 36 livelli del gioco base sarebbe stata pura FOLLIA cercare di passare all'Advanced.
Ingenuità di gioventù.

Crescendo, abbiamo capito che erano proprio due giochi distinti, nati tra l'altro in contesti piuttosto diversi. I primi due manuali dell'Advanced io li ebbi in inglese.
Rubati.
Si, lo ammetto. Confesso. Faccio "outing".

Costavano 80.000 lire l'uno. Per avere il Manuale del giocatore e quello del Master ci volevano 160.000 lire. E poi si doveva pensare al Manuale dei Mostri, il Monstruous Compendium.
E così ho infilato i manuali sotto il mio giubbone e sono uscito, come se niente fosse, dal negozio.
Via! Di corsa, sul motorino, fino a casa.

Dopo quel peccato mortale, non mi restava che apprendere le regole a menadito! E quindi, con il mio povero inglese scolastico, mi son messo a lavorare, tirando fuori dalle misteriose pagine dell'Advanced tutto quello che potevo.
Con quei manuali "galeotti" e con il gigantesco manuale dei mostri (che invece comprai) masterizzai la maggior parte delle mie avventure durante la mia "epoca di AD&D".
"La Lanterna di Hool" e il "Tempio di Darkmoon" (direttamente 'traslato' da Eye of the Beholder II) sono state lunghissime e memorabili (tra l'altro ho ancora i "quadernoni" con queste avventure e le relative mappe...).
Ho dei ricordi dolcissimi legati all'Advanced. Ma, è innegabile, nel nostro Paese è un gioco "morto". Allo stato attuale, l'OSR (Old School Renaissance) che ha travolto gli USA e -credo- il Regno Unito, sta iniziando a fare capolino anche nel nostro Paese. Non si può usare l'AD&D per produrre nuovo materiale pubblicabile, ma si può usare l'OGL per scrivere avventure per Labyrinth Lord o OSRIC. Io sto pensando, in futuro, di scrivere qualcosa. Tuttavia, sebbene il gioco "vecchio stile" abbia un fascino tutto suo, non so se potrà mai far presa sulle nuove generazioni. Mi rendo conto, sempre più fortemente, che i giocatori del 2000 considerano le molte abilità e i talenti come "caratterizzazioni" del personaggio. Non voglio demonizzarli dicendo questo. Ricordo quando mi dicevano "Che stai a ffa'? Esci che c'è il sole!"... non voglio considerare i nuovi giocatori alla stregua di "nerd senza speranza" come venivamo giudicati noi. Faccio solo delle considerazioni sul fatto che il loro modo di intendere il gioco di ruolo e quello che abbiamo noi è diverso, perché ci siamo formati su giochi diversi.

I vecchi gdr come l'Advanced presuppongono che la differenza fra un personaggio e l'altro sia nel ruolo, nell'interpretazione, e non in un interminabile elenco di abilità e di punteggi.
Una volta mi è stato chiesto: "Ma se in Dragon Warriors non ci sono le abilità e i talenti, cosa rende due barbari diversi?"
Risposta: "Solo il gioco di ruolo".

Ora mi chiedo: potranno i vecchi, semplici sistemi far breccia nei cuori di questi ragazzi? Credo che in parte dipenda da noi. Nel mio caso, ho convinto due gruppi di ragazzi che hanno iniziato a giocare nel 2000 a provare Dragon Warriors con me. Questi giochi, compreso l'Advanced, non sono più in produzione e quindi non possiamo pensare che le nuove generazioni li conoscano. Non possono comprarli e quando sono usciti loro erano troppo piccoli per giocarci (o forse non erano nemmeno nati!). Siamo noi che abbiamo giocato a questi giochi, siamo noi ad averli e siamo noi a conoscerli. Quindi spetta a noi cercare di diffonderli o quantomeno di trasmetterli.
Sempre che abbiamo voglia di farlo. Nel mio caso, a conti fatti, quello che mi interessa di più e giocare e progettare le mie avventure. Se la maggior parte del mondo gioca a D&D 4 et similia, non mi interessa. Mi sta benissimo che i vecchi giochi siano "roba per pochi", non perché mi piaccia far parte di un'elite, ma perché in questo modo siamo svincolati dalle logiche di mercato. Il mercato non ha mai fatto bene al gioco di ruolo, come ci insegna la storia della TSR. Trasmettere la conoscenza del gioco è importante...ma non credo sia il caso di rammaricarsi troppo se siamo pochi. Siamo o no dei fottutissimi Dungeon Master? E allora riuniamo dei gruppi! Non ci vuole niente, basta avere l'ingenuità e la semplicità dei ragazzi. Si possono assemblare gruppi fra i colleghi di lavoro, fra gli amici, con gli amici delle nostre ragazze/ragazzi. Per diffondere la vecchia scuola non c'è altro sistema se non fare quello che ci è sempre riuscito meglio: giocare.

10 commenti:

  1. Dungeon master, anzitutto fantastica la scena che hai descritto del "ladrocinio", son morto dalle risate.

    Bellissima, mi sono immaginato troppo bene la scena, è stata quasi poetica.

    Mi è piaciuta la sottolineatura che hai fatto in questa tua riflessione sulla nostra responsabilità...mi hai dato da pensare.

    La trovo una cosa molto nobile e interessante, e non l'avevo mai considerata fino a questo punto.

    Certo, anch'io con il mio blog cerco di fare la mia parte, ma mentirei se dicessi che il motivo principale per il quale scrivo e tengo il sito sia quello di "diffondere il verbo" o fare proselitismo.

    Lo considero come un epifenomeno, diciamo. Un effetto secondario.

    Invece credo che il tuo post di oggi ci richiami ad una precisa responsabilità, che richiede coraggio (come tutte le responsabilità), e che forse non è neanche così facile accettare da portare sulle spalle.

    Quello che mi posso augurare è semplicemente che qualche nuovo giocatore possa forse intravedere qualcosa in me, percepire qualcosa che reputa bello ed avvincente, che forse qualcosa del vecchio stile di AD&D trapeli da me..senza che io nemmeno me ne renda conto, e quindi che io possa avvincere una nuova anima ad AD&D, che io possa essere uno stimolo indiretto a qualcuno affinchè egli si "infiammi" di disio (passami l'espressione poetica) a portare i suoi passi sui sentieri e lastricati dell'old-school fantasy.

    E' già avvenuto questo? avverrà mai? Non lo so, se così fosse ne sarò onorato, e se accadrà o è accaduto forse non me ne sono nemmeno accorto.

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  2. Diamine, io ci ho speso un sacco di paghette e regali di compleanno/natale nei manuali dell'Advanced! A dire il vero, durante le primissime partite possedevo solo qualche dado, il manuale del DM e una scatola introduttiva completa di poche regole base e tre avventure.

    Credo che sia giusto parlare di responsabilità, ma è davvero possibile convertire le nuove leve ai più antichi, tabellosi, contorti e affascinanti regolamenti? Certo, ieri sera Ulisse (uno dei nostri compagni di avventura) raccontava di una giovane e affascinante fanciulla pronta a lasciare il suo ragazzo perché "gioca alla quarta e non alla seconda", ma questa non è sempre la regola purtroppo ^^

    Io sono felice che la OGL mi abbia permesso di scoprire il D&D del '74, il Basic e la prima Advanced, e non vedo l'ora di iniziare la mia campagna in stile pulp fantasy a Swords & Wizardry, ma pubblicherò tutto il materiale in inglese perché sia utilizzabile da tutti e non credo che tradurrò più alcunché in italiano per i giocatori nostrani troppo pigri per utilizzare materiale originale. Certo mi piacerebbe se la comunità italiana crescesse e diventasse importante, ma non è questo il mio obiettivo.

    Gran bel post, comunque! Continua così :D

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  3. Grazie, ragazzi, per i vostri commenti. Sostanziosi e per niente scontati.
    Ad ogni modo, io penso che quando si masterizza si lascia inevitabilmente un "imprintig" nel gruppo. Specialmente se i giocatori sono alla loro prima esperienza di gioco. Ho arbitrato un'infinità di partite e ho iniziato moltissimi ragazzi e ragazze al gioco di ruolo nel corso degli anni. Frequento ancora solo pochi di loro, ma so che gli altri hanno continuato a giocare, probabilmente prendendo le info e le nozioni che avevano appreso da me e plasmandole in base al loro stile, per "camminare con le proprie gambe", per così dire.
    Al giorno d'oggi, la cosa che mi interessa di più è giocare, e non "diffondere il verbo". Però sono ancora interessato a reclutare nuove leve e a trasmettere la passione per il gioco di ruolo a ragazzi più giovani di me. Probabilmente è un fatto anche legato al carattere.
    Concordo con te, Malsetto: il pubblico italiano è pigro, svogliato. Anche io pubblicherò in inglese, non appena avrò il tempo e le energie di organizzare il mio lavoro.
    A breve acquisterò una copia di S&W. Nel frattempo, sono davvero curioso di sapere come vanno le tue avventure pulp fantasy. Facce sapè!

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  4. si gli italiano sono molto pigri, e qui da noi rimane la cultura dell'"arraffa-arraffa".
    E' davvero vergognoso.

    spessissimo vedo che un file che ho messo sul blog è stato scaricato 20, 30 volte, e non c'è neanche un commento sul post relativo.
    Questo è tipico dell'Italia, dove si accede alla rete per "dilapidare" informazioni, ma non si contribuisce ad arricchirla.

    Potrei citare anche la questione p2p ma il discorso diventerebbe lungo, ma anche in quel settore avviene la stessa cosa.
    "Succhiare" file a più non posso, ma senza condividere, non parliamo poi della possibilità di essere tu stesso "releaser" di un file nuovo in rete..ma stiamo scherzando? troppa fatica, chi me lo fa fare?

    Italia.

    Se avessi creato il blog per dei lettori, lo avrei già chiuso.

    Fortunatamente l'ho creato per me stesso, per scrivere di quel che mi piace, e mi serve come mio percorso personale.

    ciao

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  5. Hai PERFETTAMENTE ragione, Vault Keeper.
    E' proprio questo il problema.
    Prima di scrivere su questo BLOG ho avuto altre esperienze su siti in lingua inglese, anche fatti da me. Ebbene, la partecipazione da parte di utenti di tutto il mondo (americani, inglesi, nordeuropei, cinesi, ecc.) è sempre attiva e proficua. Ho stretto molte amicizie nel corso degli anni con persone che non ho mai incontrato personalmente. Con gli italiani non mi è mai successo (con pochissime eccezioni).
    Fai bene a portare avanti il tuo blog per te stesso. Ma a me piace condividere le mie cose, quindi in futuro aprirò una pagina in inglese per postare le mie avventure. Ciao!

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  6. Io sono una strana creatura ibrida. Un po' bimbominkia (ho 28 anni), seppure abbia cominciato a giocare con la scatola rossa.
    Ho chili di manuali di dnd 3.0 e 3.5 e anche le carte magic (questo il mio scheletro nell'armadio), eppure credo nel gioco fatto di ruolo e non di regola.
    Quello che vedo dagli ultimi post che ho letto è il ripetersi di scenari belli e legati ad un'età in cui si scopre qualcosa che gli altri non possono conoscere. Ognuno di noi, e i bimbiminkia oggi, si sentono dire: esci che c'è il sole, che fai in casa?! E immaginate come poteva suonare strano ai vostri genitori vedere i propri figli affidarsi a delle regole (per quanto basilari) per gestire il "facciamo finta che tu sei il mago e che io sono il cavaliere del bene e che nell'altra stanza c'è il cattivo".
    Adesso vi stupite della mole di regole che sommergono i bimbiminkia. Io mi stupisco lo stesso. Ma forse mi ricordo meglio di voi di quanto il leggere quelle regole per la prima volta mi ha dato un senso di chiarezza. Come scoprire i controller del primo videogame: "Ecco! allora posso farlo così!" Scartare il regalo con cui giocherò.
    Certo la legge di mercato impone monnezza e quantità. Ma per aggirare la legge di mercato bisogna andare tanto indietro da dover arrivare ai vostri genitori e forse ai miei nonni.
    Quello che penso è che ognuno di noi deve ricordare cosa lo rende felice e continuare su quella strada. Con Niki lo diciamo sempre: a 80 anni vecchi e rimbambiti staremo ancora a tirar dadi e a perdere giornate di sole su di una scheda del personaggio.
    Cosa giocheremo non mi interessa, quello che conterà è che saremo insieme a tirar dadi per vivere le nostre avventure, il resto è wizards of--- ehm... volevo dire... il resto è noia! :P

    V.

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  7. Finally find some kind of "recent" internet activity of yours. How have you been?

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  8. Io gioco da ormai 25 anni e nonostante sia convinto che la qualità di una giocata la facciano l'ambientazione e ancor più la capacità interpretativa di giocatori e DM, ammetto di essere sempre stato un perfezionista delle regole...quindi son sempre rimasto affezionato più che altro alle ambientazioni che ai sistemi di regolamento, in quanto modificavo sistematicamente e adattavo alle mie esigenze le stesse meccaniche di base dei vari giochi...ormai non credo tornerei a giocare utilizzando i regolamenti delle varie versioni di D&D lasciandoli così come sono...alla fine l'importante e GIOCARE, e quando ti chiedono a cosa giochi si dovrebbe dire "nell'ambientazione tal dei tali" e basta...che poi si usino le regole di AD&D o di Runequest o di Warhammer FRP o della White Wolf o di Tunnel&Troll (SI, un pomeriggio ho diretto una giocata anche a questo, lo confesso... -_-) poco importa...
    Sono stato da entrambi i lati dello schermo e posso dire che quando giochi del regolamento te ne importa veramente poco...mentre invece quando dirigo ne divengo ossessionato, sarà un mia patologia, non so... :)
    Scusate queste divagazioni, è che mi è piaciuto molto leggere l'articolo e mi ha fatto tornar al mente tanti ricordi...comunque è bello sapere che esistono altri giocatori della vecchia scuola, sia nuove leve che geriatrici come me...e che altri a tutte le età provino la loro prima partita...il Gioco di Ruolo NON è morto, è finchè esisterà la fantasia a questo mondo non morirà...

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  9. Non aggiornate più il blog? Mi piaceva...

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  10. Advanced io l'ho comprato in italiano che era il 1995 (almeno) ed ero in provincia dove difficilmente si trovavano negozi stracolmi di novità e cose del genere. Nel 1995 non era facile avere internet per informarsi quinid era impossibile sapere che da lì a poco sarebbe uscita la terza edizione. Edizione che è uscita ini italiano mi pare nell'anno 2000 (nel 1999 fondavamo il club multiverso e ricordo bene che all'inaugurazione proponevo AD&D e che di 3a edizione non ce ne era nemmeno l'ombra poi ricordo un sacco di manuali della 25th edition per cui sono propenso a credere più in un 2001 che in un 2000 per 3.0, ma sono pigro e non andrò a controllare). Considerando che oggi la Wizards considera 5 anni l'età media di un GDR, direi che AD&D ha vissuti momenti di gloria anche in Italia. Va da se che altri amici, quando io giocavo a AD&D giocavano con la scatola rossa (nel 1998), ma il motivo è lo stesso, non giravano ancora notizie a sufficienza.

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